Matrimonio o altra cerimonia
tegolina in terracotta con girasole o cactus in fimo
Per informazioni mandami una mail
For further information send me an email
dal 25 luglio 2008 - Piazza Liori
Amo dipingere, specialmente gatti e mi piacciono molto i colori accesi e gli accostamenti di materiali plastici e pittorici.
Dal punto di vista artistico mi occupo di dipingere quadri di gatti e i quadri di Robidò utilizzando prevalentemente acrilici, dipingere diversi soggetti (dai gatti agli angeli) su tegole di varie dimensioni sempre utilizzando i colori acrilici e le tecniche quali la spugnatura, realizzo anche piccoli oggetti in miniatura con paste modellabili quali il cernit, il fimo, il das, la pasta di mais e la pasta di sale, inoltre mi piace creare oggetti artistici riciclando materiali di ogni genere, dalla carta al cartone, plastica, alluminio e altri oggetti facilmente reperibili tra i rifiuti domestici.
Pratico diversi tipi di tecniche artistiche, dalla cartapesta al decoupage, e utilizzo materiali e prodotti diversi, dalla carta di tutti i tipi (carta di riso, carta per scrap booking e decoupage) fino al cracklè, la foglia oro e relative colle che ho imparato ad utilizzare, inoltre realizzo bomboniere e lavori su commissione, bigiotteria artigianale costruendo le perle e i componenti direttamente con le paste modellabili.
Roberta 3935672924 – email: robyorama@gmail.com
Web: http://robyoramazone.blogspot.com
altri miei lavori li potete trovare sul sito http://arteggiati.blogspot.com
Domanda: Vorrei sapere a cosa ha diritto una ragazza straniera incinta (priva del permesso di soggiorno ed in situazione non prevista dalla recente sanatoria perchè munita di visto di ingresso datato luglio 2002) , con un compagno convivente italiano, padre del bambino atteso.
Risposta: la ragazza attualmente ha diritto di ottenere un permesso di soggiorno per motivi di salute, in base all’art. 19 del Testo Unico e all’art. 28 del Regolamento di Attuazione. Le donne in stato di gravidanza anche se in condizione irregolare (che dovrebbero essere espulse o che magari sono state già raggiunte da un provvedimento di espulsione) hanno diritto di ottenere il permesso di soggiorno. Il diritto viene attivato dimostrando lo stato di gravidanza (certificato medico) ed è valido per tutta la durata della gravidanza e per i successivi sei mesi dalla nascita del bambino.
Nel caso specifico la ragazza straniera convive con un cittadino italiano che sarà il padre del bimbo, e provvederà al riconoscimento della paternità al momento della nascita , riconoscimento che non è possibile fare prima della nascita. Nel momento in cui il padre riconoscerà il figlio come proprio, questi sarà a tutti gli effetti un cittadino italiano, ecco che siamo in una situazione che da pieno diritto di stabilizzare regolarmente la situazione in Italia. Infatti, sempre in base agli articoli sopra citati, si prevede che hanno diritto a soggiornare in Italia (comunque non possono essere espulsi) i cittadini stranieri che siano conviventi con il coniuge o con parenti entro il terzo grado di parentela, di cittadinanza italiana.
Nel caso specifico il figlio è parente di primo grado e quindi rientra pacificamente nella previsione della norma. Dopo la nascita e dopo il riconoscimento del padre si verificherà esattamente l’ipotesi della norma: cittadina straniera regolarmente soggiornante, convivente con cittadino italiano entro il primo grado (il figlio) ha diritto ad un permesso di soggiorno stabile per motivi di famiglia, valido per lavoro. Il pds potrà essere regolarmente rinnovato e, successivamente, potrà dare titolo al rilascio della carta di soggiorno.
[ mercoledì 29 gennaio 2003 ]
Fonte : http://www.meltingpot.org/articolo279.htmldi Giuseppe Marci
Dalla prima pagina del quotidiano "L'Unione Sarda" del 15/10/2007 http://www.unionesarda.it
Sarà. Certo è che a me, come a molti colleghi, decine di migliaia sparsi per l'Italia e operanti a tutti i livelli dell'istruzione, gli alunni interessano molto. Ci stanno a cuore. Non sentimentalmente ma per un razionale progetto di società nel quale continuo a credere e che ancora ritengo realizzabile, se mi baso sulla personale esperienza, molto diversa da quella che le immagini di You Tube tendono a presentare come assoluta e priva di alternative.
Il massimo del disordine che si è verificato nella mia aula è stato l'ingresso di un ragazzo col berretto in testa. Gli ho spiegato, sorridendo, che nella nostra civiltà occidentale i guerrieri, trovandosi fra amici, deponevano l'elmo; che noi oggi ci leviamo il cappello, per strada in segno di saluto e quando entriamo in una casa privata, in un edificio pubblico, in una chiesa. A sua volta ha sorriso e si è tolto il berretto.
Piuttosto devo segnalare che, alla fine della lezione, una studentessa mi ha prospettato la difficoltà di conciliare l'orario delle lezioni con i turni del lavoro. Non voglio, ora, cadere nella retorica dello studente-lavoratore: ma questo è il caso che mi è capitato e lo riferisco. La studentessa ha già un diploma di massimo livello in inglese, è iscritta all'università e lavora. In un call center.
Personalmente sono convinto che la "perdita di senso" di cui parla Galimberti riguardi più gli adulti che i giovani. Fino a non molto tempo fa, e così all'indietro nei secoli, gli adulti hanno costruito le occasioni di lavoro e hanno insegnato un mestiere ai giovani. La generazione cui appartiene il Ministro dell'Economia ha progressivamente eroso la speranza di occupazione futura e poi ha etichettato le vittime di questa situazione come pupazzi privi di personalità.
È un vero problema, quello rappresentato dagli anziani e dai vecchi che governano la nostra società ed è un pazzesco spreco di risorse quello che costringe una donna colta e dinamica a fare la telefonista>.
Giuseppe Marci
Noi che ci divertivamo anche facendo "Strega comanda color.".
Noi che giocavamo facevamo "Palla Avvelenata".
Noi che giocavamo regolare a "Ruba Bandiera".
Noi che non mancava neanche "dire fare baciare lettera testamento".
Noi che ci sentivamo ricchi se avevamo "Parco Della Vittoria e Viale Dei Giardini".
Noi che i pattini avevano 4 ruote e si allungavano quando il piede cresceva.
Noi che mettevamo le carte da gioco con le mollette sui raggi della bicicletta.
Noi che chi lasciava la scia più lunga nella frenata con la bici era il più figo.
Noi che "se ti faccio fare un giro con la bici nuova non devi cambiare le marce".
Noi che passavamo ore a cercare i buchi sulle camere d'aria mettendole in una bacinella.
Noi che ci sentivamo ingegneri quando riparavamo quei buchi col tip-top.
Noi che il Ciao si accendeva pedalando.
Noi che suonavamo al campanello per chiedere se c'era l'amico in casa.
Noi che facevamo a gara a chi masticava più big babol contemporaneamente.
Noi che avevamo adottato gatti e cani randagi che non ci hanno mai attaccato nessuna malattia mortale anche se dopo averli accarezzati ci mettevamo le dita in bocca.
Noi che i termometri li rompevamo, e le palline di mercurio giravano per tutta casa.
Noi che giocavamo a Forza 4.
Noi che giocavamo a fiori frutta e città (e la città con la D era sempre Domodossola).
Noi che con le 500 lire di carta ci venivano 10 pacchetti di figurine.
Noi che ci mancavano sempre 2 figurine per finire l'album Panini.
Noi che ci spaccavamo le dita per giocare a Subbuteo.
Noi che avevamo il "nascondiglio segreto" con il "passaggio segreto".
Noi che giocavamo per ore a "Merda" con le carte.
Noi che le cassette se le mangiava il mangianastri, e ci toccava Riavvolgere il nastro con la penna.
Noi che avevamo i cartoni animati belli.!!
Noi che litigavamo su chi fosse più forte tra Goldrake e Mazinga(Goldrake, ovvio..)
Noi che guardavamo "La Casa Nella Prateria" anche se metteva tristezza.
Noi che abbiamo raccontato 1.500 volte la barzelletta del fantasma formaggino.
Noi che alla messa ridevamo di continuo.
Noi che si andava a messa se no erano legnate.
Noi che si bigiava a messa.
Noi che ci emozionavamo per un bacio su una guancia.
Noi che non avevamo il cellulare per andare a parlare in privato sul terrazzo.
Noi che i messaggini li scrivevamo su dei pezzetti di carta da passare al compagno.
Noi che non avevamo nemmeno il telefono fisso in casa.
Noi che si andava in cabina a telefonare.
Noi che c'era la Polaroid e aspettavi che si vedesse la foto.
Noi che non era Natale se alla tv non vedevamo la pubblicità della Coca Cola con l'albero.
Noi che le palline di natale erano di vetro e si rompevano.
Noi che al nostro compleanno invitavamo tutti, ma proprio tutti, i nostri compagni di classe.
Noi che facevamo il gioco della bottiglia tutti seduti per terra.
Noi che alle feste stavamo sempre col manico di scopa in mano.
Noi che se guardavamo tutto il film delle 20:30 eravamo andati a Dormire tardissimo.
Noi che suonavamo ai campanelli e poi scappavamo.
Noi che nelle foto delle gite facevamo le corna e eravamo sempre sorridenti.
Noi che il bagno si poteva fare solo dopo le 4.
Noi che a scuola andavamo con cartelle da 2 quintali.
Noi che quando a scuola c'era l'ora di ginnastica partivamo da casa in tuta.
Noi che a scuola ci andavamo da soli, e tornavamo da soli.
Noi che se a scuola la maestra ti dava un ceffone, la mamma te ne dava 2.
Noi che se a scuola la maestra ti metteva una nota sul diario, a casa Era il terrore.
Noi che le ricerche le facevamo in biblioteca, mica su Google.
Noi che internet non esisteva.
Noi che però sappiamo a memoria "Zoff Gentile Cabrini Oriali Collovati Scirea Conti Tardelli Rossi Antognoni Graziani (allenatore Bearzot)".
Noi che "Disastro di Cernobyl" vuol dire che non potevamo bere il latte alla mattina.
Noi che compravamo le uova sfuse, e la pizza alta un dito, con la carta del pane che si impregnava d'olio.
Noi che non sapevamo cos'era la morale, solo che era sempre quella..fai merenda con Girella.
Noi che si poteva star fuori in bici il pomeriggio.
Noi che se andavi in strada non era così pericoloso.
Noi che però sapevamo che erano le 4 perchè stava per iniziare BIM BUM BAM.
Noi che sapevamo che ormai era pronta la cena perchè c'era Happy Days.
Noi che il primo novembre era "Tutti i santi", mica Halloween.
Che fortuna!