ROMA (8 febbraio) - Sabato 9 febbraio torna l'iniziativa Dona un farmaco a chi ne ha bisogno. VIII Giornata Nazionale di raccolta del farmaco. In tutta Italia basta recarsi nelle farmacie che espongono la locandina del Banco Farmaceutico (sono oltre 2700 in mille comuni di 75 province) e acquistare un farmaco da banco per donarlo a chi oggi vive ai limiti della sussistenza (oltre 7 milioni di persone nel nostro Paese, dati ISTAT 2007). Circa 9.500 volontari spiegheranno l’iniziativa ai cittadini. Gli stessi farmacisti consiglieranno il tipo di farmaco da banco di cui è maggiormente avvertito il bisogno. A beneficiare dell’iniziativa saranno le oltre 270.000 persone, che vivono al di sotto della soglia di povertà, assistite dai 1.050 enti assistenziali convenzionati con il Banco Farmaceutico in tutta Italia. Grazie a migliaia di donatori, il Banco Farmaceutico ha potuto raccogliere, in 7 anni, oltre 1.000.000 di medicinali. (Fonte: Il Messaggero)
Una canzone di De Gregori cantava, W l'Italia... e io ribadisco W l'Italia... un'Italia in cui lo Stato aumenta le tasse, aumenta i prezzi della pasta e del pane, aumenta gli affitti e i tassi di interesse sui mutui e sui finanziamenti, diminuisce notevolmente gli stipendi e continua a tollerare ,giudicandoli un ottimo compromesso, i contratti cosiddetti a Progetto, dove spesso il progetto non esiste (supermercati, call center, ...), contratti che sono stati appoggiati pienamente dalla sinistra e questa è una cosa di cui ancora non capisco nè il capo nè la coda... ma che poi chiede a noi "i nuovi poveri" di andare in Farmacia (leggasi Gioielleria) per comprare i farmaci per quei poveri che dovrebbero già essere tutelati dalle tasse che noi profumatamente versiamo allo stato con ogni respiro che facciamo: benzina, pane, pasta, bollette, affitti, abbigliamento, scarpe, ristoranti, pizzerie, attività commerciali, biglietti dell'autobus.... invece dove mai andranno a finire i nostri soldi? BOH....W l'Italia allora, luogo di immensa povertà delle classi deboli, dove però le porte delle frontiere rimangono spalancate, W l'Italia che accoglie emarginati e poveracci da ogni angolo della terra per poi non dargli permessi di soggiorno, permessi di lavoro (quale lavoro?), per non dargli alloggi, per non dargli niente altro se non la possibilità di vivere in strada, seduta sui gradini di una chiesa con un bambino di due anni per la mano e l'altro attaccato al seno perchè dovete sapere...se ancora non lo sapevate...che le donne che vedete in strada con i bimbi attaccati al seno altro non sono che frutto di questo paese malato che permette ad un immigrato clandestino di restare in Italia solo se incinta e con bambini di pochi mesi...continuiamo poi a chiederci perchè queste povere donne continuano a fare figli...se è questo l'unico modo per avere un permesso di soggiorno in un paese che tollera ogni cosa ma che fa finta di avere un grande ordine e un grande rilievo a livello internazionale...?? (per maggiori dettagli in merito clikka qui o leggi qui sotto)
A cosa ha diritto una donna immigrata irregolare in stato di gravidanza?
Domanda: Vorrei sapere a cosa ha diritto una ragazza straniera incinta (priva del permesso di soggiorno ed in situazione non prevista dalla recente sanatoria perchè munita di visto di ingresso datato luglio 2002) , con un compagno convivente italiano, padre del bambino atteso.
Risposta: la ragazza attualmente ha diritto di ottenere un permesso di soggiorno per motivi di salute, in base all’art. 19 del Testo Unico e all’art. 28 del Regolamento di Attuazione. Le donne in stato di gravidanza anche se in condizione irregolare (che dovrebbero essere espulse o che magari sono state già raggiunte da un provvedimento di espulsione) hanno diritto di ottenere il permesso di soggiorno. Il diritto viene attivato dimostrando lo stato di gravidanza (certificato medico) ed è valido per tutta la durata della gravidanza e per i successivi sei mesi dalla nascita del bambino.
Nel caso specifico la ragazza straniera convive con un cittadino italiano che sarà il padre del bimbo, e provvederà al riconoscimento della paternità al momento della nascita , riconoscimento che non è possibile fare prima della nascita. Nel momento in cui il padre riconoscerà il figlio come proprio, questi sarà a tutti gli effetti un cittadino italiano, ecco che siamo in una situazione che da pieno diritto di stabilizzare regolarmente la situazione in Italia. Infatti, sempre in base agli articoli sopra citati, si prevede che hanno diritto a soggiornare in Italia (comunque non possono essere espulsi) i cittadini stranieri che siano conviventi con il coniuge o con parenti entro il terzo grado di parentela, di cittadinanza italiana.
Nel caso specifico il figlio è parente di primo grado e quindi rientra pacificamente nella previsione della norma. Dopo la nascita e dopo il riconoscimento del padre si verificherà esattamente l’ipotesi della norma: cittadina straniera regolarmente soggiornante, convivente con cittadino italiano entro il primo grado (il figlio) ha diritto ad un permesso di soggiorno stabile per motivi di famiglia, valido per lavoro. Il pds potrà essere regolarmente rinnovato e, successivamente, potrà dare titolo al rilascio della carta di soggiorno.
[ mercoledì 29 gennaio 2003 ]
Fonte : http://www.meltingpot.org/articolo279.html
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